III-V SE/SM
Nicolas Vanier, Francia 2019, 113 min

Thomas, che deve passare le vacanze lontano dai videogiochi, si appassiona al progetto di suo padre di salvare le oche selvagge dall'estinzione indicando loro, a bordo di un velivolo ultraleggero, una rotta migratoria dalla Norvegia fino nel sud della Francia. Thomas diventerà così il protagonista di un'avventura incredibile, nei cieli d'Europa. Un racconto familiare ed ecologico. La storia si basa su una storia realmente accaduta.

Sinossi

I protagonisti sono Christian e Thomas rispettivamente padre e figlio.

Il primo è uno scienziato visionario specializzato in oche selvatiche. Il secondo è un ragazzino piuttosto introverso che è costretto dalla madre a passare le vacanze estive dal padre.

Thomas è un ragazzo come molti altri, ossessionato dai videogiochi, dagli amici e dalle ragazze.

Il soggiorno con il padre, che abita in un luogo molto isolato in Camargue, promette di rivelarsi un incubo.

Tuttavia i due finiscono inaspettatamente per legare. Thomas arriverà ad avvicinarsi al padre e lo aiuterà in maniera decisiva nel suo folle progetto al limite della legalità. Christian, infatti, è alle prese con un gruppo di oche selvatiche che appartengono a una specie in via di estinzione.

Gli uccelli riconoscono come loro genitore il primo individuo che vedono alla nascita.

Si schiudono proprio davanti a Thomas, che dunque...diventa “padre”.

Le oche però, una volta diventate adulte, dovranno migrare e senza la guida di un genitore vero sarebbero condannate a morire. Christian le vuole preservare da uno scontro mortale con cavi elettrici, alla carenza di cibo, agli aeroporti, all'inquinamento luminoso e al bracconaggio.

Il ragazzo dunque le guiderà e scorterà in volo, in un incredibile viaggio dalla Francia alla Norvegia, con un ultraleggero.

Non tutti sono d'accordo sul viaggio, in primis la madre del giovane, che proverà a fermare l'impresa. Christian riesce a depistarla e Thomas parte. Dopo mille peripezie, dopo avere affrontato i capricci del vento e delle correnti, dopo avere rischiato la sua stessa vita, il giovane porta a termine l'impresa.

Approfondimento

Il film è direttamente ispirato ad una storia vera, quella dell'ornitologo Christian Moullec.

L'uomo ha effettivamente intrapreso un viaggio per salvare un gruppo di oche selvatiche, scortandole lungo il loro percorso migratorio.

La storia di Christian Moulec è iniziata nel 1995, quando aveva scoperto che le oche minori dalla fronte bianca stavano lottando per portare a termine la loro migrazione.

Sebbene il loro percorso fosse “solo” dalla Germania alla Svezia, l'uomo ha capito che in realtà avrebbe potuto portare grossi rischi per la specie. Moullec decide quindi di aiutare il viaggio delle oche, rivelando però che all'inizio “è stato molto difficile per me. Gli uccelli non volevano seguirmi”. Il suo sforzo di volare al fianco delle oche, inizialmente, non ebbe successo.

Provò allora un altro metodo, allevando egli stesso le oche fin dalla loro nascita e accompagnandole in tutto il loro viaggio.

Credeva che usando questo metodo, chiamato imprinting, le oche avrebbero potuto considerarlo la loro “madre”. In questo modo le oche, prendendolo come punto di riferimento, potevano seguirlo ovunque andasse. Moullec ha rilevato che questa esperienza dell'allevare fin dalla nascita le oche lo ha toccato nel profondo: “È un'esperienza spirituale travolgente! La cosa più bella è volare nei cieli con degli angeli, che sono poi questi uccelli”.

Viaggio come cambiamento, quindi metafora dell'esistenza dei rapporti interpersonali che lo trasformano incessantemente. In scala maggiore, forse, anche di un viaggio imminente che riguarda tutta l'umanità.

Questo è “Sulle ali dell'avventura”, avvincente resoconto largamente rimaneggiato di una vicenda realmente accaduta che nella finzione trova ampio respiro per affrontare tematiche care al regista, come quella dell'infanzia, la preservazione della natura e delle creature che vi abitano, e l'importanza dei sogni, più che come desideri individuali intesi come vere e proprie funzioni, missioni da compiere che possono conferire un senso al proprio stare al mondo.

Centrale nell'opera di Vanier è anche il concetto di passaggio (metaforico e non), di conduzione di un messaggio fondamentale da una generazione all'altra, passando attraverso la comunicazione diretta da padre a figlio, una tematica che arriva a completare quella portante nella filmografia di Vanier, ossia quella legata al dovere.

Si tratta, però, di un dovere e di una responsabilità che germogliano negli ampi territori dell'ambiente, nella terra, nelle distese di lande popolate da una fauna sempre più minacciata dall'usurpazione del territorio da parte dell'uomo, e non limitata al solo conflitto famigliare.

Spunti didattici

  • Esplicita il messaggio del film.
  • Il film ti è piaciuto? Sì, perché. No, perché.
  • Quali episodi, in particolare, ti sono piaciuti?
  • Quale scena ti ha particolarmente colpito e perché?
  • Quali sentimenti (simpatia, antipatia, indifferenza,...) hanno suscitato in te i personaggi?
  • Quale personaggio (in senso positivo o negativo) ti ha particolarmente colpito e perché?
  • Il finale ti è sembrato convincente o ne avresti preferito un altro?
  • Concordi con il messaggio del film?
  • Ti sono piaciute le interpretazioni degli attori? Quali più di tutte e perché?