Proiezione pubblica
Delphine Lehericey - Svizzera/Belgio 2022 - 84 min
In collaborazione con il Locarno Film Festival
Prix du Public UBS 2022 - Locarno75
Germain ritrovatosi vedovo a 75 anni, vuole onorare la promessa che la coppia si era scambiata: chi resta deve finire quello che l’altro ha cominciato, nello specifico uno spettacolo contemporaneo di danza. Ciò diventa il segreto del tranquillo e caustico Germain, l’ultimo che lo lega all’amata Lise, da non rivelare alla famiglia sempre più soffocante: una nuova adolescenza da ribelle in fuga.
La storia di un pensionato che affronta un lutto in modo del tutto inaspettato: ballando! Un inno al movimento e all’amore che unisce le persone per sempre.
Delphine Lehericey
Sinossi
Germain vive una serena vita da pensionato insieme alla moglie, quando improvvisamente si ritrova vedovo, circondato dalle premure sin troppo insistenti dei figli. Per mantenere vivo il legame reciso dalla morte, e soprattutto far fede ad una promessa, decide di partecipare ad uno spettacolo di danza contemporaneo. Così si unisce alla compagnia dove la moglie passava gran parte del suo tempo, per provare, ripercorrendo i suoi passi, a proiettare nel presente quelle immagini che ormai stanno diventando un’ombra impalpabile. Il film ha i tratti della commedia, ma non dimentica quei dettagli per trasformare il sorriso in un motivo di riflessione. Dietro alle attenzioni dei figli ad esempio, tenuti all’oscuro del progetto, c’è un tono di rimprovero per il controllo asfissiante, una preoccupazione eccessiva, esasperata dalla presenza di una vicina simpatica ed invadente, presenze da cui Germain riparo grazie al suo gatto Henry ed agli altri del vicinato che vengono a tenergli compagnia.
Approfondimento
Il tema del lutto viene integrato con la possibilità di scoprire degli aspetti ancora sconosciuti della propria personalità, una riserva di energie ferme in un lato rimasto all’oscuro, per ricordare come anche in un’età avanzata si possano trovare degli stimoli per andare avanti, superare dei limiti e delle barriere impensabili. Invece di un’accettazione passiva degli eventi quello che il film cerca di suggerire è un atteggiamento propositivo, e quanto la memoria possa rivivere meglio se si prova a stabilire un contatto diretto con le passioni dell’altro. Lo sguardo volto in avanti non significa necessariamente una chiusura con il passato, anzi succede il contrario, quel sogno e quella dedizione diventano materiale condiviso, favoriscono una conoscenza dei personaggi sempre maggiore e permettono di risalire al principio di una storia d’amore, che non avrà mai fine. La storia si muove in prevalenza in due ambienti, lo spazio di casa, definito in stato d’assedio dopo la tragedia, e quello dove Germain e la compagnia fanno le prove quotidiane dello spettacolo. Il film ha un ritmo piacevole, e grazie all’umorismo riesce a stemperare le tensioni attorno ad un argomento spinoso. Permette di ragionare su quale sia il modo corretto da tenere in certe situazioni, sulle reazioni diverse dei soggetti coinvolti, e pur senza eccellere, tiene fede comunque a tutte le premesse. Un tono spassoso, ottenuto con piccoli innocenti bugie, insieme al continuo ricorso a situazioni divertenti, come le impacciate prove di ballo, in un quadro molto realistico, sempre lontano dagli eccessi.